IL CALCIO DA TAVOLO

La storia

Nel 1947 contrastando un gioco ideato da W. Keeling nei primi anni '20 chiamato "New Footy" l'inglese P. Adolph inventò il Subbuteo. Nelle fabbriche di Tunbridge Wells, nel Kent inglese, vennero realizzati i primi set da gioco che inizialmente comprendevano due squadre formate da una figura di cartone piatta (solo dopo pochi anni il cartone venne rimpiazzato da una più robusta plastica) montata su una una base mezza-sferica, una palla di plastica e delle porte di metallo con una " rete" di cartone. Il campo non era incluso e si suggeriva di prendere una vecchia coperta verde e disegnarci sopra delle righe bianche. Non potendo per problemi commerciali usare "The Hobby", per dare un nome a questo nuovo gioco scelse "Subbuteo", suggerito dall'omonimo falco lodolaio (che viene rappresentato anche nel logo ufficiale) la cui caratteristica è la capacità di colpire l'obiettivo in modo preciso e veloce.

 

Nel 1960 ci fu un sensibile miglioramento del materiale disponibile e di fatto decretò il Subbuteo quale vincitore della sfida con il "New Fotty" che mestamente terminò la sua produzione. Le vecchie squadre piatte furono infatti sostituite da una nuova figura tridimensionale di plastica. Queste nuove squadre, dipinte a mano ed evidentemente molto più realistiche rispetto alle precedenti vennero prodotte fino al 1969 (nel frattempo la Weddinghtons aveva comprato nel 1968 il brevetto da P. Adolph) ed i teams disponibili arrivarono a circa 350. Contemporaneamente vennero prodotti anche una serie di accessori che resero il gioco ancora più affascinante e completo. Dopo varie modifiche alle figure dei giocatori e la creazioni di altri nuovi accessori il gioco divenne in Inghilterra ed in tutta Europa, con particolare riferimento all'Italia, molto popolare. In molti paesi iniziarono a formarsi federazioni e club e furono organizzati tornei nazionali ed internazionali. Il Subbuteo era una splendida realtà. Nella sua massima espansione si poterono contare più di 800 squadre prodotte. 

 

Il grande successo durò fino alla seconda metà degli anni '80, quando l'avvento dei giochi elettronici e dei primi personal computer diedero una decisa spallata al Subbuteo che si trovò così a competere con le nuove tecnologie. Tuttavia nel 1996 il colosso americano Hasbro acquistò i diritti per la produzione del Subbuteo dalla Weddingthons e ne apportò alcune modifiche, anche di tipo commerciale. E' infatti del 1997 la decisione di non confermare alla ditta Parodi la distribuzione in Italia. Fu un brutto colpo per la la ditta italiana con sede a Genova, che negli anni '70 era stata determinante nello sviluppo del Subbuteo nel paese anche grazie ad una propria e personalizzata produzione di alcune squadre italiane e nazionali. Non potendo quindi utilizzare più il famoso marchio iniziò la produzione del "Zeugo". Questo gioco il cui nome nel dialetto genovese significa "gioco", fu composto da figure del tutto simile a quelle degli anni '70 (il periodo di maggior popolarità del Subbuteo in Italia) con la colorazione delle maglie "old style" e squadre "a barretta", termine nostrano per definire le Heavyweight. Nella città dove era nato il calcio in Italia (con il Genoa nel 1893) stava rinascendo il Subbuteo, anche se sotto un altro nome.


Nel frattempo però, all'inizio del 2000, la Hasbro, vista la difficoltà oggettiva del Subbuteo a stare al passo con i nuovi giochi elettronici, annunciò la fine della produzione. Lo choc per la notizia fu molto forte e provocò la mobilitazione soprattutto nella madre patria di tanti appassionati inglesi che con  proteste e manifestazioni sempre ovviamente civili e composte indussero la Hasbro a rivedere tale decisione. Verso la fine del 2000, anche se con una serie limitata di set ed accessori la compagnia americana riprese la lavorazione. Improvvisamente nel 2002 tornò alla ribalta la ditta Parodi. Dalla Hasbro ottenne la licenza per la produzione del marchio "Subbuteo" ed iniziò una fabbricazione che per circa due anni, con i prodotti "congelati" solo qualche anno prima (il marchio Zeugo con le sue figure e squadre terminò e riniziò solo nel 2004 continuando tutt'ora la sua produzione) portò ad una nuova vita questo splendido gioco. Peccato che nel dicembre del 2003 anche questa licenza fu revocata e la Parodi cessò definitivamente ogni produzione.

 

Ma neanche stavolta la parola fine fu scritta. Alla fine del 2004 ecco la notizia che il nostro calcio da tavolo riprende ancora una volta il suo posto negli scaffali dei negozi. Con delle nuove figure che ricordano quelle primordiali del 1950 ed una serie limitata di accessori il Subbuteo rientra prepotentemente in produzione. Le squadre sono in totale 9 (tra le più importanti del panorama calcistico europeo, pur con qualche dimenticanza illustre) e le figure sono composte da anime di cartone plastificato (da montare sulle solite base semi-sferiche) dove sono raffigurati, mediante fotografia, i più importanti giocatori che delle formazioni delle squadre prodotte. E' chiara la dimostrazione come il business sia entrato anche qui; un bel calcio alla magia ed alla fantasia del vecchio Subbuteo, ed ai tifosi di migliaia di squadre...


Questa volta però le nuove tecnologie ci vengono in aiuto. Oggi grazie ad 
internet il vecchio e nostalgico subbuteista può rivivere la sua passione navigando attraverso il mare dei moltissimi siti dedicati, magari trovando o ritrovando amici per tornei e combattute partite o magari cercando di completare quella vecchia collezione che tanto l'ha fatto entusiasmare e dannare. Ma anche il giovane può facilmente appassionarsi a questo gioco. Mettendo da parte le moderne console può scoprire la bellezza di questo gioco e rendersi conto di quante organizzazioni e club nel mondo esistono ancora e quanti tornei vengono organizzati.

 

 

CHE COS'E' LA FISCT

La Federazione Italiana Sport Calcio da Tavolo (FISCT) nasce nel 1994 in seguito allo scioglimento dell'Aicims (Associazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo) che porta alla creazione della federazione. La Fisct ottiene subito il riconoscimento dalla federazione internazionale Fistf (Federation International Sport Table Football) ed è perciò in grado di organizzare manifestazioni internazionali e di partecipare ai campionati del mondo. La Fisct ha come scopo quello della promozione del calcio da tavolo su tutto il territorio nazionale e per questo obiettivo si serve dei vari comitati dislocati in moltissime città italiane.

 

IL MOVIMENTO A REGGIO CALABRIA

Così come nel resto d'Italia e del mondo, anche a Reggio Calabria il Subbuteo ha vissuto il suo periodo d'oro negli anni '80. Gli appassionati erano centinaia, tanto che era possibile l'organizzazione di diversi tornei ufficiali a carattere anche nazionale che comportavano la presenza di numerosi appassionati e anche di semplici curiosi. Negli anni d'oro del Subbuteo, Reggio Calabria ha sfornato campioni a ripetizione come i fratelli Averna, campioni italiani assoluti sia a livello juniores che seniores, Salvatore Cundari, convocato persino nella nazionale per giocare i mondiali, e tantissimi altri appassionati fra cui ricordiamo Bruno Bagnato, Piero Ielapi e Franco Modafferi. Nell'epoca della multimedialità, della Play Station e di tutto quello che antepone al proprio nome il suffisso 'Virtuale', c'è ancora qualche pazzo romantico che preferisce il tavolo da Subbuteo al Joypad di una console. E' proprio questa la forza del Subbuteo, la fisicità di un gioco basato sul contatto con gli elementi principali, l'interagire direttamente nell'azione, riuscendo a dosare la forza dei propri colpi, a gestire la linearità delle azioni, insomma in poche parole a sentirsi davvero in campo contro un avversario. Il Subbuteo nel tempo si è evoluto, è cambiato in maniera profonda e, sfortunatamente, ha perso per strada con il passare del tempo tutte quelle persone che per anni ne avevano fatto la propria passione. Ma il 'calcio da tavolo' non si è estinto del tutto, in giro per l'Italia sono rimasti gruppi di appassionati che hanno tenuto in vita un gioco che adesso sembra avere tutte le carte in regola per uscire dalle soffitte impolverate e ritornare a far parlare di sé.

 

L'ACT REGGIO 2004,

  che al momento conta 15 iscritti alla federazione ed un movimento di circa 30 persone, come primo obiettivo si pone quello di poter far parlare del Subbuteo non soltanto come bel ricordo dei tempi passati ma come un'attività agonistica a tutti gli effetti con un futuro davanti da programmare. Il Club nasce proprio dalla voglia di un gruppo di persone di condividere una passione, delle sensazioni assolutamente pure. Si tratta in realtà di un gruppo di amici che si avvicina al panno verde non per voler dimostrare agli altri di essere il più  forte ma con l'intento di creare qualcosa di importante, l'amicizia, che va oltre il goal fatto o il tiro sbagliato. Come nel vero calcio, praticato da dilettanti, lo sport diventa momento di aggregazione, così anche il Subbuteo diventa un momento per conoscersi meglio e per farsi conoscere meglio dagli altri. Tutti i componenti del club ACT REGGIO 2004, per certi versi, possono definirsi dei privilegiati: hanno la possibilità di godere pienamente di sensazioni che sembravano dimenticate e proprio per questo ancor più piacevoli. Giocare a Subbuteo, condividere con i propri amici gioie e delusioni per partite vinte o perse, riporta a periodi della vita che sembravano ormai lontani e che invece sono ancora a portata di mano, anzi in 'punta di dito'! Chi può dire di sentirsi ancora un sedicenne malgrado gli anni trascorsi? Soltanto chi, come il team dell'ACT REGGIO 2004, almeno per una volta a settimana riesce a mettere da parte tutti i problemi e a dedicarsi al proprio hobby. quindi GRAZIE SUBBUTEO!!!